I (legittimi) dubbi di un fan DC Comics
Disclaimer: questo articolo non vuole essere un’occasione per fare flame. Noi nerd, di occasioni per fare casino, ne abbiamo fin troppe, e sinceramente mi hanno stufato da un pezzo. Quello che invece vorrei fare è analizzare assieme a voi ciò che sta succedendo nell’internet e tutto il movimento che di recente ruota attorno al neonato DC Extended Universe. Per intenderci, le versioni cinematografiche di Batman, Superman e compagnia. Questo articolo è ovviamente un corsivo, un’opinione in cui ai fatti si mischieranno le mie idee… ma non datemi del fag: è una parola aberrante che troppo spesso esce dalle tastiere di chi non è d’accordo e non ha argomenti. Cerchiamo, per una volta, di non fare la solita figura da idioti e ragionare insieme.
La settimana scorsa è stata estremamente ricca e piena di news e rumor per i fan DC e, in mezzo al tamtam, ho notato una certa tendenza, forse a causa della vicinanza tra una notizia e l’altra. Oltre alla massiccia presenza nelle varie categorie dei Razzie Awards 2017 di Batman v Superman: Dawn of Justice e Suicide Squad, si è infatti aggiunta la prima foto “di squadra” per l’imminente Justice League, cui ha fatto subito seguito l’immediata reazione della giuria popolare: “Cyborg sembra Megatron”, “Gal Gadot non ha il fisico” (sigh), “Ben Affleck è un grassone” (ma magari essere grassone come lui), “e dove diamine sta Superman?!?” (io… cioè…) eccetera, eccetera.
Poi abbiamo avuto una serie di notizie catastrofiche dopo l’altra: The Batman è stato spostato, ed è stato spostato perché, secondo “fondi interne”, Justice League è un disastro. Non solo, il buon Affleck starebbe seriamente riconsiderando la sua presenza nel DC Extended Universe, che sarebbe troppo incasinato e pericolante per lui. Dopotutto, a nulla serve la sua smentita sul fatto che i lavori per The Batman procedono bene: ciò che importa è solo la sua reazione, il fatto che trova questo incarico stressante e che si è stufato dei giornalisti che da lui vogliono sapere solo di Batman, sempre di Batman, nient’altro che di Batman. “Faccio anche altri film, sapete? Tipo Live by Night?” SÌ, MA BATMAN?
Ne abbiamo avute tante anche su Wonder Woman. Nella fonte già citata si parlava infatti di come anche il film di Patty Jenkins sia già un casino annunciato — sempre dalla stessa autorevole fonte — e a poco ormai valgono le dichiarazioni della regista e anche notare come la cosa sia emersa immediatamente dopo la conferma di Ares come villain: il DC Extended Universe si appresta a portare in sala due film nel 2017 — Justice League e Wonder Woman, per l’appunto — ed entrambi sembrano già condannati. Tutta colpa di Zack Snyder, che come Babbo Natale anche quest’anno ha ricevuto un’altra letterina da un altro ex-impiegato Warner. Una lettera che suona più o meno così: “Zack Snyder ha fallito un film dopo l’altro per questo franchise, ma non sta pagando per nulla di ciò che ha fatto, anzi, è sempre lì, continua a comandare, ora dirigerà anche Justice League. Grazie per avermi insegnato che chi fa casini resta in cima e chi invece lavora bene viene sbattuto fuori. Grazie per continuare a premiare registi e produttori che fanno sempre gli stessi errori. Firmato, un impiegato licenziato”.
Appena lievemente di parte, insomma. Inutile girarci attorno: se una lettera anonima pubblicata su un blog dice che la Warner sta mandando in malora il DCEU per colpa dell’eccessiva fiducia nei confronti di gente come Zack Snyder, Ben Affleck e David Goyer, beh, dev’essere sicuramente vero, giusto? E poi, che mi rappresentano quei bellimbusti di Jason Momoa e Dwayne Johnson quando parlano di vedere per credere, di toni diversi, di quanto questo momento sia bellissimo e preludio di “una nuova era per l’Universo Cinematografico DC”? Dev’essere solo propaganda, e pure fatta male. Dopotutto, già solo sentire il nome di Goyer associato a Green Lantern Corps., che rischia di trasformarsi in un “Arma Letale nello spazio”, sta facendo torcere le budella a molti… specie a quelli indecisi se essere contenti della prospettiva di buddy movie tra Hal Jordan e John Stewart o continuare a flammare odio a prescindere sulle pagine Facebook.
In uno scenario così pacato capite quanto è difficile, per un fan che vorrebbe solo godersi dei bei film passando due ore d’intrattenimento al cinema, barcamenarsi tra tutto senza farsi prendere né dallo sconforto né dall’idolatria. La responsabilità di questa specie di razzismo preventivo di pubblico e critica verso i progetti legati al DC Extended Universe, per altro, non è neanche di Zack Snyder (ritenuto da molti il lupo cattivo della situazione), quanto piuttosto di Warner Bros.: prova ne è il risultato mediocre del taglia e cuci voluto dalla casa di produzione su Batman v Superman, che nell’edizione estesa risulta invece un progetto molto più organico e sensato, come da visione originale di Snyder. Più si va avanti, più risulta evidente la scollatura tra le cifre stilistiche dei registi e le necessità commerciali della produzione. Si sente la mancanza di una testa sola al comando, che non è e non può essere Zack Snyder, per quanto sia innegabile la sua capacità di interpretare certi personaggi e renderli visivamente su schermo. La scollatura si amplifica quando si nota la mancanza di un vero metodo: ciò può essere anche un bene, dal momento che scongiura l’effetto omologazione visto altrove, ma in termini di presa sul pubblico questa scelta si traduce in un misero fallimento… già Alessandro, su queste pagine, vi ha spiegato come in realtà il pubblico voglia l’omologazione, desideri la semplicità, la banalità.
Il cinema non deve essere il luogo per pensare. Il cinema di supereroi, men che meno. In questo scenario, tentare di fare qualcosa di diverso, per scelta giusta o sbagliata che sia, porta comunque irrimediabilmente a cadere. Una sola direzione creativa, magari da glorie come Geoff Johns e Jim Lee che conoscono questi personaggi a menadito e li hanno più volte salvati dall’oblio editoriale, poteva essere la scelta giusta nell’attuale panorama del cinema mainstream. Invece la Warner si è arrogata questo tentacolare diritto a mettere becco su tutto, e dopo soli tre film questi sono i risultati: una diffidenza aprioristica, con rumor odiosi ingigantiti da testate ridicole che sanno benissimo quanto cavalcare quest’onda di hate porti click, like e quindi introiti.
Che vadano al diavolo la coerenza e l’etica: i supereroi sono la gallina dalle uova d’oro per tutto l’establishment dell’intrattenimento, dalle produzioni cinematografiche all’ultima cenciosa testata online. Una gallina la cui sterilità sembra fin troppo lontana. Non è questione di essere fanboy, o critici, o giornalisti di settore competenti. Il punto è notare un trend e riferirlo. Magari farci una discussione costruttiva sopra. E magari non lasciar affogare nel mare di melma la speranza di vedere resa giustizia ai propri eroi.